Fregola sarda fatta a mano in confezione da 500g.
Sa Fregula Sarda (o fregola sarda) classica è interamente preparata con la nostra semola, ottenuta dal grano duro che coltiviamo in Sardegna e dalla macinazione a pietra nel nostro mulino. Realizzata a mano e impastata con uova biologiche allevate a terra e zafferano DOP di San Gavino Monreale.
Una filiera 100% sarda fatta di piccole realtà, per mettere in tavola un prodotto di grande qualità! Buon appetito!
Curiosità
La fregula è una pasta tipica sarda, molto particolare, a forma di briciola. La variabilità ed irregolarità della dimensione e forma delle “briciole” fa si che i vari formati possano essere piccoli, medi o grossi e che il loro impiego possa quindi variare a seconda della dimensione. Con i polpastrelli di una mano, si strofinano poco alla volta piccole quantità di acqua e di semola di grano duro contro il fondo della xivedda. La xivedda o scivedda è un contenitore in terracotta dalla base larga e piatta. Nella tradizione campidanese, si usa sciogliere in acqua gli stimmi di zafferano che ne arricchisce il gusto (già unico di suo).
Il nome della fregula deriverebbe dal latino “ferculum” che, associato a verbi come frisare e sfregare, potrebbe assumere il significato di “briciola”. D’altra parte “ferculum” si traduce anche più genericamente con cibo, pietanza. Ma la vera curiosità è che il “ferculum” è anche un vassoio da portata largo e poco profondo: in pratica lo strumento imprescindibile per la preparazione della fregula sarda.
Rimane infine da dimostrare storicamente l’origine di queste preziose briciole di pasta di grano duro. La loro somiglianza con il cous cous è innegabile anche se quest’ultimo viene tradizionalmente cotto al vapore. La fregula si cuoce in acqua e sale portati a bollitura oppure risottata, ovvero fatta cuocere lentamente nei brodi ottenuti solitamente dalla preparazione degli ingredienti che poi la condiranno. E’ quindi probabile che l’influenza punica e fenicia abbia giocato un ruolo importante nella scoperta e diffusione della fregula.
Oppure? Ci piace immaginare che i fenici ed i punici, pacifici visitatori e coloni della Sardegna e dei suoi lidi, abbiano appreso dalle mani isolane a strofinare i polpastrelli sulle xivedde di terracotta e plasmare così la fregula dorata.
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